Studio legale italiano per i detenuti in Spagna Francia Colombia Messico Costa Rica Repubblica Dominicana Stati Uniti Ecuador Perù El Salvador Guatemala Honduras Nicaragua Panama Belize Cile Brasile Marocco Algeria Tunisia Canada Regno Unito Inghilterra Regno Unito Germania Austria Belgio Bulgaria Cipro Croazia Danimarca Estonia Finlandia Grecia Ungheria Irlanda Lettonia Lituania Lussemburgo Malta Paesi Bassi Polonia Portogallo Regno Unito Repubblica Ceca Romania Svezia.
Gli italiani detenuti all estero per possesso di droghe sono così tanti che diventano spacciatori di droga in tutto il mondo. In pratica, un terzo degli italiani imprigionati all estero arrestato per droga. Nella maggior parte dei casi, la loro pena cala in Sud America, dove le condanne sono in media di sei anni di carcere. Dopo i primi due o tre anni nella cella molti otterranno la semilibertà per una buona condotta.
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Di solito la frase ha circa sei anni, ma può anche essere più alta. In Colombia, se sei catturato con più di sette chili di polvere bianca, rischierai 20 anni, 15 in Venezuela. Solitamente i primi due o tre anni nella cella saranno compensati, quindi, nel caso di buona condotta, scatterà la semilibertà. Gli unici che offrono assistenza ai detenuti, oltre ai familiari, sono istituzioni religiose e ambasciate.
Spesso le Ambasciate e la Farnesina le hanno scaricate dal giorno in cui erano in prigione, le famiglie sono troppo lontane e gli avvocati in loco vengono spesso scelti con inesattezza sulla base di vecchie convenzioni che risalgono ad alcuni paesi anche trent anni fa.
Nei paesi del Terzo mondo, Colombia Messico Costa Rica Repubblica Dominicana Ecuador Perù El Salvador Guatemala Haiti Honduras Nicaragua Panama Belize, in Medio Oriente, in Sud America, in Asia, non è raro che alcuni di questi poveri si sentano dire dal primo colloquio in carcere dall avvocato che confida che "la corte deve essere governata" con conseguenti richieste di denaro.
Gli italiani stanno affrontando una punizione definitiva in attesa di giudizio. A volte per anni. Poi ci sono quelli che stanno aspettando l estradizione, circa. I crimini che lo rendono il capo delle statistiche sono quelli per la droga, più di tutti gli altri. Non pochi sono quelli che pensano di prendere un bastone a basso prezzo in paesi visti come un faro di civiltà, soprattutto a sinistra, ma poi finire in prigione.
L’assistenza legale?
In molti paesi, le prove vengono raccolte ambiguamente e le interviste si svolgono senza difensore. il nostro apparato diplomatico si impegna a visitare i detenuti e a fornire nomi di avvocati locali, ma non a sostenere costi legali (che possono costare centinaia di migliaia di euro).
E così ci sono famiglie che vendono la casa per aiutare i parenti all estero. Colpevoli o innocenti, i nostri compatrioti avrebbero ancora il diritto a un processo equo e nella maggior parte del mondo questo è impossibile. Per non parlare delle condizioni carcerarie.
Il dolore delle famiglie che non possono essere vicine ai loro cari è immenso. E poi ci sono difficoltà legali nel gestire una difesa in un paese straniero, e le condizioni di alcune prigioni nel mondo, che ti fanno rabbrividire e dove entri dal vivo e rischiano di morire.
L avvocato arriva immediatamente alle autorità locali per dare un contributo alla ricerca della verità, ma per diverse ore verrà detenuto, troverà la maggior parte delle volte.
- L accusato è stato interrogato senza un traduttore, senza un avvocato, nessun funzionario dell ambasciata.-Le indagini non sono stati condotte praticamente, nessuno è stato interrogato, nessun potenziale testimone.- È rilasciato su cauzione e in occasione commette l errore più grande, contatta le relazioni che lo hanno portato alla detenzione.- Potrebbe tornare in Italia ma non vuole fuggire, vuole dimostrare la sua innocenza nel processo di appello. Ma, se possibile, è il caso peggiore del primo grado (i diritti degli accusati sono stati violati in modo grave e coerente).
L ultima parola ora spetta alla Corte Suprema locale ma nel caos della situazione la sentenza potrebbe arrivare in pochi mesi come in diversi anni.
I problemi che devono affrontare i condannati? Come si può aiutare i condannati italiani all’estero?
Ma la detenzione nelle carceri straniere non è solo un problema economico, ma anche e soprattutto un problema sociale, poiché nonostante la presenza di uffici consolari, secondo l associazione, i detenuti italiani sono soggetti a umiliazioni e a condizioni di vita scomode con il concetto di riabilitazione. Ad aggravare tutto ciò è la difficoltà di comunicare con le istituzioni consolari italiane, difficoltà linguistiche e problemi di salute.
Per non parlare poi della mancanza di cure mediche adeguate. Per aggravare la situazione dei nostri connazionali, c è, quindi, il problema della discriminazione che molti italiani hanno all estero. In particolare, in alcuni paesi, gli italiani soffrono di stereotipi per loro conto che nel corso degli anni sono stati radicati nella mentalità del paese ospitante, un fattore che spesso conduce a una reale discriminazione e che alla fine porta a una deterrente condizione di detenzione.
Sulla base di questa situazione, ci sono alcuni possibili interventi, a partire dalla costituzione di una figura di stato che si occupa di italiani detenuti all estero. Dovrebbe essere esteso a tutti gli Stati in cui l Italia è presente con un autorità consolare. Fondamentale, quindi, è anche quello di fornire agli uffici consolari e alle ambasciate italiane all estero la giusta disponibilità di fondi. Naturalmente, è anche essenziale fornire assistenza e informazioni corrette ai familiari dei detenuti all estero per garantire che i loro diritti fondamentali siano tutelati.